A prima vista, può sembrare superflua
una domanda del genere. In realtà,
molte persone non sanno cosa sia e che
significato abbia una Visita
Cardiologica, principalmente perchè ,
anche a causa del bombardamento
mediatico cui sono quotidianamente
sottoposte e dell’insufficiente
informazione che ricevono in materia di
Visita Cardiologica , pensano che la
Cardiologia si faccia solo con esami
strumentali, oppure confondono un esame
strumentale (es. Ecocardiogramma) con
la Visita Cardiologica.
La Visita Cardiologica è la base
necessaria ed imprescindibile di
qualsiasi accertamento diagnostico –
terapeutico Cardiologico –
Cardiovascolare o Vascolare a cui il
paziente debba sottoporsi. In una
corretta prassi medica, quando il
paziente ha o pensa di avere un
problema di interesse Cardiologico, la
prima cosa che dovrebbe fare sarebbe
quella di sottoporsi a Visita
Cardiologica; se poi il Cardiologo, in
base ai riscontri effettuati nella
Visita stessa, ritiene che il paziente
abbia bisogno di esami strumentali (es.
Ecocardiogramma, EcocolorDoppler
Vascolare, Test da sforzo, ECG dinamico
sec. Holter e così via), sarà il
Cardiologo stesso a consigliarli al
paziente, per completare il quadro
diagnostico-terapeutico del caso.
In pratica, la Visita Cardiologica
consta di 6 parti:
1) Anamnesi è la raccolta della storia
clinica del paziente, cioè di tutte le
informazioni riguardanti il paziente e
la sua famiglia che possono essere
utili dal punto di vista Cardiologico -
Cardiovascolare. L’Anamnesi è di
fondamentale importanza e deve essere
il più approfondita possibile, in
quanto, se ben condotta, permette
spesso al Cardiologo, già di per se
stessa, di farsi un’idea abbastanza
precisa del tipo di patologia (o non
patologia) con cui ha a che fare. Ad
esempio, nella diagnosi differenziale
del dolore toracico, in cui entrano in
gioco molte possibile alternative al
dolore di origine cardiaca, è molto
importante eseguire un’accurata
ricostruzione delle caratteristiche
qualitative e quantitative del dolore,
oltre che dei fattori di rischio
cardiovascolare eventualmente presenti.
Un conto, per esempio, è un dolore
toracico con caratteristiche atipiche
(= non orientative per origine
cardiaca) in una persona di 25 anni
senza fattori di rischio
cardiovascolare, un conto è invece un
dolore tipico per origine cardiaca in
una persona di età matura od anziana
con fattori di rischio cardiovascolare.
Un’anamnesi ben condotta è, nell’ambito
della Visita Cardiologica, un primo
passo importante e spesso risolutivo
per arrivare ad una diagnosi corretta.
2) Esame obiettivo è l’analisi di tutte
le caratteristiche fisiche e
semeiotiche (Semeiotica= Scienza dei
segni, cioè di quegli indizi fisici o
fisiopatologici del pazienti che
possono indirizzare verso un sospetto
diagnostico) del paziente, utili dal
punto di vista cardiovascolare.
Attraverso l’ispezione (=osservazione),
la percussione, la palpazione e
l’ascoltazione, eventualmente
combinate,a seconda dei casi, con
manovre particolari che il Cardiologo
ritiene utili per la diagnosi, si
ricostruisce un quadro fisico-obiettivo
cardiovascolare del paziente che
aggiunge un importante tassello
all’Anamnesi per proseguire nella
strada del completamento della Visita
Cardiologica.
3) Elettrocardiogramma (ECG) Anch’esso
è di fondamentale importanza. Consiste
nella registrazione esterna dei
potenziali elettrici del cuore, cioè
dell’attività elettrica del cuore; una
corretta interpretazione
dell’elettrocardiogramma consente di
integrare le informazioni ottenute
dalle precedenti parti della Visita
Cardiologica con altre informazioni di
tipo elettrico, che possono essere
anche risolutive ; ad es. il riscontro
di T negative profonde giganti in una
miocardiopatia ipertrofica o quello di
alterazioni di tipo ischemico
(ischemia= carenza di ossigeno e
sofferenza del muscolo cardiaco a causa
di una sproporzione tra afflusso di
sangue e consumo di Ossigeno), od
ancora il riscontro di aspetti
orientativi verso gravi patologie
“elettriche” del cuore, anche a rischio
di morte improvvisa, in pazienti che
magari non hanno alcun disturbo. L’ECG
non è un “optional”, ma fà parte
integrante della Visita Cardiologica.
Al tempo stesso, esso non può essere
considerato “una Visita Cardiologica”
(come spesso si sente dire), in quanto
studia solo un aspetto del cuore, cioè
quello elettrico.
4) Analisi di eventuali altri esami
strumentali e/o laboratoristici
eseguiti in precedenza dal paziente Da
tale analisi possono scaturire conferme
o smentite di ipotesi diagnostiche,
comunque utili per ricostruire il
“mosaico” clinico del paziente.
5) Conclusioni Dopo aver raccolto tutte
le informazioni derivanti dalle “tappe”
sopra riportate, si traggono delle
conclusioni diagnostiche, che, se a
volte sono sufficienti per concludere
l’iter del paziente con la sola Visita
Cardiologica, altre volte richiedono la
programmazione di Esami Strumentali
(che possono essere Ecocardiogramma,
EcoColorDoppler Vascolare, test da
sforzo, ECG dinamico sec. Holter,
Risonanza Magnetica Nucleare, TAC,
Scintigrafia Miocardica o Polmonare e
così via, isolati o variamente
combinati a seconda dei casi) per
risolvere dubbi diagnostici ed arrivare
ad una diagnosi il più possibile
completa ed adeguata. Tali esami vanno
comunque sempre mantenuti nell’”alveo”
della Visita Cardiologica, in modo che,
una volta eseguiti gli stessi, il
Cardiologo possa “tirare le fila” del
discorso globale, integrando le
informazioni ottenute dalla Visita
Cardiologica con quelle derivanti dagli
esami strumentali.
6) Terapia Solo dopo essere arrivati ad
una definizione diagnostica del caso si
può, in base a tutti gli elementi
derivanti dai 5 punti precedenti,
prescrivere o meno una terapia
adeguata. Anche la Farmacologia Clinica
può essere considerata un “Arte”, in
quanto deve tener conto , oltre che di
tutti gli elementi clinici della Visita
Cardiologica, anche delle particolari
caratteristiche soggettive del paziente
e di un’approfondita conoscenza degli
effetti dei Farmaci e delle loro
associazioni. Se il paziente necessita
di terapia interventistica (es.
Angioplastica Coronarica) o Chirurgica
(es. By-pass Coronarico, Sostituzione
Valvolare), esso andrà comunque seguito
adeguatamente, prima e dopo
l’intevento, dal punto di vista
Cardiologico Clinico e Farmacologico.
In conclusione, la buona conduzione di
una Visita Cardiologica può essere
paragonata alla ricomposizione di un
“puzzle”, più o meno complicato e che,
a seconda dei casi, può richiedere
esami strumentali che di volta in volta
il Cardiologo può richiedere; tali
esami strumentali andranno, una volta
eseguiti, esaminati dal Cardiologo per
arrivare ad una definizione quanto più
precisa possibile del caso. In casi
selezionati, se il paziente è di base
correttamente indirizzato, si possono
eseguire Visita Cardiologica ed Esami
Strumentali nella stessa sessione. In
ogni caso, la Visita Cardiologica non
deve mai mancare, per un corretto e
completo inquadramento clinico
Cardiovascolare del paziente.
Pordenone 25/1/2011
Parole chiave: Visita Cardiologica –
Elettrocardiogramma – Anamnesi – Esame
Obiettivo – Diagnosi – Terapia
Cardiovascolare – Cardiologo –
Ecocardiogramma – EcoColorDoppler
Vascolare – Angioplastica Coronarica –
By pass Coronarico
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