L’Ecocardiogramma è un esame
strumentale cardiologico ad Ultrasuoni
di fondamentale importanza, che serve a
definire sostanzialmente 5
caratteristiche del cuore:
*ANATOMIA Con l’Ecocardiogramma
si può definire “come è fatto “ il
cuore dal punto di vista macroscopico
(cioè, per quanto visibile ad occhio
nudo; non si può invece vedere la
struttura microscopica dei tessuti del
cuore)
*STRUTTURA L’Ecocardiogramma
consente di valutare in che relazione
sono le varie parti del cuore, come
pure se esse sono morfologicamente
normali od alterate; dall’analisi di
eventuali alterazioni strutturali
presenti si possono spesso porre
ipotesi diagnostiche sull’origine delle
stesse. L’Ecocardiogramma non consente
invece di studiare la struttura
microscopica dei tessuti cardiaci,
anche se, a volte, alcune
caratteristiche morfologiche
ecografiche dei tessuti studiati
possono orientare verso ipotesi
istologiche (= di struttura tessutale
microscopica) degli stessi, ipotesi che
peraltro vanno convalidate da altri
elementi clinico-strumentali. In altre
parole, l’ecocardiogramma, di per se
stesso, non consente di porre una vera
e propria diagnosi istologica, cioè di
sapere esattamente come è fatto un
tessuto dal punto di vista
microscopico. Ad esempio, il riscontro
di una massa intracardiaca può essere
interpretato in vari modi: può
trattarsi di un trombo (= coagulo di
sangue), di una vegetazione
endocarditica (=masserella dovuta ad
infezione del cuore, costituita da
fibrina, microorganismi-batteri- e
cellule del sangue), di un tumore
(benigno o maligno a seconda dei casi),
di un ematoma (= raccolta di sangue),
di una massa fibrocalcifica dovuta a
fenomeni degenerativi o da esiti di
infiammazioni di vecchia data, di uno
pseudoaneurisma trombizzato (= di una
rottura “tamponata” di una struttura
cardiaca con estroflessione della
stessa a tipo sacca con colletto) e
così via. La “caratterizzazione”
tissutale della massa può essere solo
tentata, in via ipotetica, con
l’Ecocardiogramma, a seconda delle
caratteristiche Ultrasoniche della
stessa, ma, per risultare più completa
ed affidabile, deve comprendere
elementi clinici (cioè una visita
cardiologica) ed eventualmente, in casi
selezionati, il completamento con altri
esami (es. Risonanza Magnetica
Nucleare, TAC); a volte, la diagnosi
definitiva si ottiene solo con l’esame
istologico del reperto chirurgico (se
il paziente viene operato) od autoptico
(in caso di decesso).
*FUNZIONE MECCANICA Il cuore è
paragonabile, dal punto di vista
meccanico, ad una pompa;
l’Ecocardiogramma permette di valutare
come funziona questa pompa ed in
particolare come funzionano i
“Ventricoli”, cioè quelle camere
muscolari del cuore che hanno il
compito di accogliere il sangue in
Diastole e di espellerlo in circolo (in
modo che arrivi ai tessuti del corpo)
in Sistole. Attraverso l’analisi visiva
, formule e calcoli complessi è
possibile ricostruire un quadro
adeguatamente informativo dei vari
parametri di funzione meccanica del
cuore, sia sistolica che diastolica.
*FUNZIONE IDRAULICA Con
l’Ecocardiogramma si studiano
(attraverso le funzioni “Doppler”:
Pulsato, Continuo, Color) i moti del
sangue all’interno del cuore e dei
grossi vasi ad esso facenti capo o da
esso dipartentisi, si valutano i tipi
di flusso ematico (= del sangue),
normali o patologici, si definiscono
(in caso di patologia) le
caratteristiche emodinamiche (= di
dinamica del moto sanguigno) e
flussimetriche (=tipi di flusso di
sangue) del sangue, si studia il
funzionamento delle valvole cardiache;
a quest’ultimo proposito,
l’ecocardiogramma ha già da molti anni
sostituito o reso inutile l’esecuzione
di un cateterismo cardiaco (=
introduzione di una sonda nel cuore per
studiarne il funzionamento idraulico)
per lo studio della funzione valvolare,
consentendone una definizione quanto
mai accurata sia dal punto di vista
anatomico che funzionale, utilissimo
sia per il Cardiologo che (nel caso il
paziente vada sottoposto a Chirurgia
Valvolare) per il Cardiochirurgo. In
tal senso, poichè l’Ecocardiogramma
studia in modo approfondito non solo
l’anatomia ma anche la meccanica e
l’idraulica del cuore, la dizione più
completa dell’esame sarebbe
“EcoColorDoppler Cardiaco”, perchè è
attraverso il Doppler (nelle sue varie
espressioni come sopra visto) che si
studia l’emodinamica-idraulica del
cuore.
*FUNZIONE VALVOLARE Vedi quanto
sopra detto nel punto precedente.
Se paragoniamo il cuore ad
un’autovettura, l’Ecocardiogramma
studia il motore e le valvole della
stessa, nelle loro Anatomia, Struttura,
Meccanica ed Idraulica. Non è invece in
grado di studiare il “circuito
elettrico” (cioè la struttura ed il
funzionamento elettrico del cuore) nè i
“tubi della benzina” (cioè le arterie
coronarie) nè l’insieme dei dati
clinici del paziente (dati dalla Visita
Cardiologica). I dati
dell’Ecocardiogramma (come per ogni
esame strumentale) vanno comunque e
sempre integrati con quelli di una
Visita Cardiologica con
Elettrocardiogramma, per poter avere un
inquadramento clinico più completo del
paziente. L’Ecocardiogramma, quindi,
non è una Visita Cardiologica ma un
utile e spesso necessario ed
indispensabile completamento della
stessa.
Pordenone 26/1/2011
Parole chiave: Ecocardiogramma –
EcoColorDoppler Cardiaco – Ultrasuoni -
Visita Cardiologica –
Elettrocardiogramma – ECG – Valvole
Cardiache – Anatomia Cardiaca –Funzione
Cardiaca – Meccanica – Idraulica –
Masse cardiache –Emodinamica – Flusso
del Sangue
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